Tutti noi siamo a conoscenza del fatto che l’amore sia capace, in egual misura, di regalare immensa felicità, specialmente agli inizi, oppure profonda tristezza, nel momento in cui assistiamo impotenti alla fine di una relazione. Due sentimenti agli antipodi che, però, quando si parla di amore, si trovano divisi soltanto da una linea molto sottile.
A tal proposito, secondo uno studio condotto dalla Columbia University, il dolore causato dalla fine di una relazione stimolerebbe le medesime aree cerebrali deputate alla percezione del dolore fisico. Una scoperta decisamente interessante, la quale troverebbe spiegazione nell’evoluzione della specie umana. L’essere umano, infatti, in quanto “animale sociale”, è predisposto a costruire e a mantenere i propri legami affettivi. Per tale ragione, ogni qualvolta una relazione giunge al termine, si prova un grado di sofferenza di intensità diversa a seconda del coinvolgimento emotivo, della durata e della consapevolezza rispetto al rapporto.
In questo senso, soprattutto quando un legame si rompe in maniera inaspettata, ciò può provocare un vero e proprio shock. Sopraggiungono così sentimenti molto negativi, come senso di abbattimento, disperazione, ansia, rabbia e perdita di motivazione. Dopodiché, può innescarsi il meccanismo psicologico della negazione: il soggetto passa rapidamente da uno stato di apparente calma e serenità ad uno di immensa sofferenza quando, per esempio, gli/le riaffiorano alla mente le immagini e i momenti passati insieme all’ex partner.
Come si può facilmente evincere dal paragrafo precedente, è pressoché impossibile fuggire dal dolore causato dalla fine di una relazione amorosa. Anzi, bisogna accogliere la sofferenza al fine di evitare che la nostra mente ci “giochi brutti scherzi”, come spingerci verso una qualsivoglia forma di dipendenza o di comportamenti autodistruttivi atti a celare il tormento. Cercate, dunque, di rimanere il più possibile equilibrati poiché, col passare del tempo, come accade per il lutto, quel senso di vuoto si attenuerà. E addirittura potreste iniziare a pensare, riflettendo maggiormente sui difetti del “vecchio” partner rispetto ai pregi che, tutto sommato, la fine della relazione non rappresenta una tragedia come sembrava all’inizio.
Inoltre, si può imparare davvero molto da una “rottura”. Possiamo, ad esempio, capire meglio quale tipo di rapporto intendiamo instaurare, cosa è davvero importante per noi. Ma anche comprendere a fondo i nostri eventuali errori per evitare di commetterli nuovamente in futuro. Insomma: la fine di una relazione, se analizzata in generale e nonostante il dolore iniziale, è molto spesso un bene per entrambi gli individui coinvolti, poiché ognuna di esse è propedeutica per quella successiva. Dopotutto, trovare il “vero amore” non è quasi mai un percorso semplice. Infine, non pentitevi per nessuna ragione di essersi avventurati in un rapporto amoroso, dal momento che il rimorso è sempre negativo e può frenare il vostro processo di crescita interiore.
Detto ciò, ora elencheremo alcuni dei numerosi motivi che possono portare alla fine di una relazione:
Esistono diversi stratagemmi per superare la sofferenza, prendere atto della fine di una relazione, metabolizzare l’evento e, di conseguenza, “dimenticare” l’ex partner. Innanzitutto, è fondamentale iniziare a provare compassione verso se stessi anziché auto-accusarsi di eventuali errori o mancanze. Vi sono poi le tecniche di grounding, ovvero utilizzare le sensazioni fisiche per aiutare la mente a ritrovare il proprio equilibrio, e gli esercizi di meditazione mindfulness, in virtù dei quali possiamo imparare ad adottare un atteggiamento non giudicante verso i nostri sentimenti interiori.
Può risultare inoltre incredibilmente utile scrivere ciò che si prova al fine di distanziarsi dai propri pensieri, favorendo il processo di consapevolezza. Infine, bisogna assolutamente evitare qualsiasi tipo di contatto con l’ex partner, nel caso in cui la relazione non abbia generato figli; al contrario, vanno ridotti i rapporti ad un mero scambio di informazioni riguardanti unicamente questi ultimi.
Per concludere, dobbiamo essere in grado di gestire lo stress al fine di ridurre l’impatto devastante che lo stesso potrebbe avere sul nostro corpo e sulla nostra mente. A tal proposito, è necessario curare l’alimentazione, dedicarsi all’esercizio fisico, mantenere alta la qualità del sonno e svolgere attività piacevoli in compagnia di amici e/o familiari.
Ci teniamo comunque a ribadire quanto possa essere difficoltoso elaborare la fine di una relazione. Pertanto, potrebbe risultare estremamente utile intraprendere un percorso terapeutico. In tal senso, tra i vari differenti approcci, la terapia cognitivo-comportamentale, quella proposta dal Centro di Psicologia Sole, è considerata la migliore. Questo in virtù dell’intrinseca praticità di tale trattamento che, focalizzandosi sulle esperienze di attaccamento e sull’analisi delle dinamiche relazionali, permette di affrontare la fine della relazione e di trovare strategie concrete atte a superare una volta per tutte, e in tempi relativamente brevi, il dolore.
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