Anedonia: l'assenza di piacere

L’anedonia

Anedonia: quando le “cose belle” non provocano più alcun piacere

Provate per un attimo a riflettere sulla vostra vita. Sicuramente una delle prime cose che vi verrà in mente riguarderà la moltitudine di doveri che siete tenuti a soddisfare ogni giorno, su tutti il lavoro: aspetto che occupa gran parte delle nostre giornate. Tuttavia, com’è giusto che sia, la maggior parte di noi non vive per lavorare, ma lavora per garantire a se stesso e alla propria famiglia il più roseo futuro possibile.

Per tale ragione, possiamo affermare che normalmente non è la nostra mansione a rendere bella, speciale e unica la nostra esistenza, bensì tutti quei momenti che ci fanno davvero sentire vivi, felici e appagati. Quei momenti in cui il tempo sembra scorrere alla velocità della luce, a differenza di quando, per esempio, ci troviamo in ufficio e non vediamo l’ora di tornare a casa.

Anedonia: quando le "cose belle" non provocano più alcun piacere

Stiamo parlando delle serate trascorse con gli amici a mangiare il nostro piatto preferito al termine di una lunga settimana caratterizzata da pasti veloci e quasi insapori oppure delle nottate passate a chiacchierare e a ridere sorseggiando qualche drink o qualche birra. Ancora: il tempo condiviso con il/la nostro/a partner a guardare un film o a fare l’amore. Questi sono gli aspetti più belli della vita, quelli che davvero la rendono meritevole di essere vissuta.

Tre diverse tipologie di anedonia

Detto questo, ora provate però ad immaginare che niente di tutto ciò – dal cibo alle relazioni social, fino al sesso – sia più in grado di rendervi felici e di provocarvi piacere. Sembra incredibile, vero? Eppure tale condizione è purtroppo largamente diffusa. Si tratta dell’anedonia: un termine di derivazione greca – coniato a fine ‘800 dallo psicologo francese Théodule Ribot per definire l’incapacità parziale o addirittura totale di provare appagamento o interesse per attività comunemente ritenute piacevoli – che significa letteralmente “assenza di piacere”.

Non sempre, tuttavia, tale condizione impedisce ogni tipo di piacere, in quanto può limitarsi anche solo ad un ambito in particolare. Per questo motivo, esistono tre principali tipologie di anedonia:

  1. sociale: il soggetto manifesta assoluto disinteresse verso le relazioni sociali e, di conseguenza, si isola;
  2. fisica: il soggetto non prova piacere verso l’atto di dormire o mangiare e per qualsiasi altro tipo di attività comunemente ritenuta piacevole;
  3. sessuale: assenza di interesse per qualunque tipo di attività sessuale, dai rapporti sessuali alla masturbazione, fino alle fantasie erotiche.

Il soggetto affetto da anedonia non prova più alcun piacere per tutte, o per la maggior parte, delle attività quotidiane

Il rapporto tra anedonia e depressione

L’anedonia può essere cronica quando l’individuo, fin dall’infanzia, non prova alcun piacere per determinate attività, oppure transitoria, nel caso in cui lo stesso non provi più piacere per attività specifiche in un dato momento.

Dal punto di vista psicologico, l’anedonia non è considerata un disturbo, bensì uno dei sintomi nella diagnosi di alcuni disturbi neurologici e della personalità, della schizofrenia e, soprattutto, della depressione. Alla luce di ciò, considerando l’anedonia come una problematica legata a un disturbo mentale, le terapie e i trattamenti presi in considerazione dagli esperti sono pressoché identici a quelli utilizzati per la cura della depressione e dei disturbi di natura psicologica.

Differenze tra anedonia e apatia

Nonostante apatia e anedonia possano coesistere nel medesimo soggetto, è bene sottolineare il fatto che non siano sinonimi. Per la prima si intende infatti la perdita o la riduzione della motivazione rispetto ad uno stato precedente, associato ad un decremento dell’attività emotiva e cognitiva. Per la seconda, invece, si fa riferimento ad una significativa diminuzione della motivazione e dell’interesse per la stragrande maggioranza delle attività quotidiane.

L'individuo affetto da anedonia tende spesso ad isolarsi e ad evitare di praticare tutte quelle attività comunemente ritenute piacevoli

Se ti senti perennemente demotivato, svogliato, triste e non provi più alcun piacere verso nessuna attività che prima, invece, ti rendeva felice, rivolgiti ad un esperto. Mettiti in contatto con il Centro di Psicologia Sole e, al termine del tuo percorso terapeutico, potrai finalmente ritrovare quella gioia di vivere che ti sembra ormai smarrita per sempre.

 

 

 

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