Chi di noi non ha mai desiderato di possedere una spiccata personalità in grado di emergere su quella degli altri? Chi non vorrebbe con tutto se stesso essere apprezzato, seguito, ammirato e quasi “venerato” dagli altri? Insomma: chi non vorrebbe essere un leader all’interno del proprio gruppo di amici o sul posto di lavoro? Immaginate di poter godere dell’attenzione di tutti quando parlate: nessuno che sminuisce i concetti che state esprimendo ma, al contrario, tutti che ascoltano con grande attenzione. Bello, vero?
Questo perché, in quanto esseri umani, sentiamo il costante bisogno di essere accettati, magari addirittura stimati dagli altri. A nessuno, infatti, piace essere criticato o percepire che la sua opinione “vale” meno di quella di un altro in un determinato contesto sociale. La perenne ricerca di approvazione non è tuttavia sempre positiva. Certo: da una parte ci porta a migliorarci, a non lasciare nulla al caso ed a lavorare maggiormente su noi stessi, ma dall’altra può condurci a smarrire la nostra essenza, a mascherare i nostri sentimenti solo per accontentare gli altri e, perciò, ad occultare la nostra vera personalità.
Purtroppo è impossibile rendere felici tutti. Dobbiamo essere ben consapevoli di ciò se intendiamo davvero vivere appieno la nostra esistenza senza focalizzarci unicamente su ciò che gli altri pensano di noi. Anche perché la gente troverà sempre e comunque il modo di criticarci e di mettere in discussione le nostre capacità.
Sii, dunque, te stesso: le persone ti apprezzeranno per ciò che davvero sei e non per quello che vuoi apparire. Essere se stessi ha però un prezzo: non tutti rimarranno al tuo fianco, tuttavia sarai consapevole del fatto che le amicizie che ti resteranno non prevedranno alcun tipo di compromesso, ma saranno invece autentiche e sincere. E ricorda: il vero leader non va a caccia dell’approvazione, bensì viene apprezzato per ciò che realmente è.
Detto questo, ora possiamo affrontare il punto focale della disamina: leader si nasce o si diventa? O meglio: la leadership (dall’inglese “to lead” = “dirigere“, “guidare“) è presente da sempre nei nostri geni oppure dobbiamo necessariamente apprenderla nel corso del tempo?
Numerosi studi scientifici hanno affrontato questo curioso ed interessante argomento, senza però trovare una risposta definitiva. La verità, infatti, come accade per la stragrande maggioranza degli aspetti che riguardano la vita, sta nel mezzo. A tal proposito, le ricerche hanno constatato che circa il 30% del futuro di un leader è scritto nel suo patrimonio genetico, in quanto riguarda essenzialmente la personalità dell’individuo, il suo modo di fare, di ragionare, di interagire con gli altri.
È possibile, però, anche imparare sul campo ad essere un leader attraverso la giusta formazione ed un coaching dedicato in cui dei professionisti possono aiutarci a perfezionare le nostre skills, facendo impennare le nostre competenze di leadership fino al 30%. In questo senso, sono svariate le doti che possono essere migliorate con impegno e dedizione: dall’intelligenza emotiva all’atteggiamento positivo, fino alla capacità di problem solving, il carattere, l’empatia, l’autoconsapevolezza, l’assertività, l’autostima, la comunicazione persuasiva, la resilienza e tante altre ancora.
Ovviamente è più “semplice” nascere leader, in quanto esserlo ci viene del tutto naturale: neanche ce ne accorgiamo, eppure le persone ci riconoscono implicitamente il ruolo di guida e di punto di riferimento di un determinato gruppo più o meno circoscritto. Sta a noi utilizzare l’influenza che abbiamo sugli altri in maniera positiva, aiutando e motivando i nostri “seguaci”, senza far sentire nessuno escluso.
Un concetto che non va assolutamente sottovalutato, dal momento che vi sono molti esempi di “leader distruttivi” che, mediante l’oratoria ed il fascino che esercitano sui propri adepti, riescono a spingere individui psicologicamente più deboli e fragili a compiere atti alquanto spregevoli, come Charles Manson, la cui innata leadership abbinata ad un grave disturbo della personalità come la psicopatia ha creato un vero e proprio mix letale e, appunto, distruttivo. Come abbiamo visto, è però possibile, col tempo, anche imparare a diventare un leader o, perlomeno, ad affinare le proprie qualità umane e sociali.
Vorresti far sentire di più la tua voce e le tue opinioni all’interno della tua compagnia o sul posto di lavoro? Vorresti imparare ad essere più sicuro di te o migliorare alcune skills fondamentali per emergere in un gruppo? Il Centro di Psicologia Sole può aiutarti.
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