Stress

Lo stress

Il lavoro, i figli, il traffico, gli orari e gli impegni da rispettare: molto spesso la frenesia della quotidianità è a dir poco intollerabile per un singolo essere umano. Per questo motivo, a tutti è capitato almeno una volta di dire: “In questo periodo sono davvero stressato/a!“. E non potrebbe essere altrimenti, dal momento che il mondo moderno ci mette costantemente di fronte a sfide e scenari impensabili solamente qualche anno fa. Lo stress è così diventato un compagno di vita scomodo, nonché un problema che attanaglia milioni di persone in tutto il mondo.

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Alla luce di ciò, possiamo tranquillamente affermare che esso sia diventato il peggior nemico dell’uomo che tenta a fatica di farsi largo tra i mille ostacoli che la società contemporanea gli pone davanti: una vera e propria lotta infinita, dove in molti casi è proprio quel “fastidioso ed indesiderato partner” ad avere la meglio. Nell’articolo che segue proveremo dunque ad analizzare le principali cause dello stress, avvalendoci del contributo dei due più grandi esperti nel settore, per offrire al lettore delle linee guide per conoscere meglio, e successivamente affrontare, questa condizione fisica e mentale.

Lo stressor e l’arousal

Prima di argomentare questo tema è importante fissare almeno due concetti:

-Il termine inglese stressor (in italiano “agente stressante”) si riferisce a stimoli di diversa natura che portano l’organismo e la psiche allo stress. Essi possono essere fisici (uno shock elettrico, l’esposizione al freddo o a caldo eccessivo, ecc…), ambientali-culturali (rumori, traffico, vicini di casa, sport pesanti), metabolici (riduzione dei livelli glicemici), psicologici (un colloquio di lavoro o una prova d’esame), affettivi (un evento di perdita o lutto), alimentari (caffeina).

-In psicologia fisiologica l’arousal (dall’inglese eccitazione, risveglio) è una condizione temporanea del sistema nervoso, in risposta ad uno stimolo significativo e di intensità variabile, di un generale stato di eccitazione, caratterizzato da un maggiore stato attentivo-cognitivo di vigilanza e di pronta reazione agli stimoli esterni.

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“Scappa o fuggi”: lo stress secondo Canon

Lo stress può essere descritto come una sindrome di adattamento agli stressor. Può essere fisiologica, o avere risvolti psicologici, anche cronici, che ricadono nella psicosomatica. In altre parole, può essere definito come la risposta a situazione o evento stressante. Ogni stressor che perturba l’omeostasi richiama immediatamente delle reazioni regolative (adattamento, che dipende dalla capacità di problem solving).

Il fisiologo americano Walter Canon fu il primo a darne una connotazione negativa introducendo il concetto “scappa o fuggi” come reazione fisiologica allo stress acuto. Tale concetto fu rivisitato da Selye, il quale riteneva che non fosse sempre qualcosa di patologico o negativo, ma una reazione adattiva finalizzata a ristabilire l’omeostasi.

Selye e la sindrome di adattamento

Le ricerche del Dr. Hans Selye e di altri scienziati hanno chiarito la complessa fisiologia delle tre fasi della sindrome generale di adattamento (General Adaptation Syndrome o G.A.S.).

Secondo queste ricerche ci possiamo trovare davanti a due situazioni:

-la prima vede il nostro organismo fare fronte ad uno stress acuto, al quale rispondiamo con una breve fase di resistenza per poi riuscire a tornare nel più breve tempo possibile alla normalità (omeostasi).

-la seconda vede invece il nostro corpo impegnato in una lotta contro uno stress cronico, nel quale la fase di resistenza può durare da qualche ora a molti anni (per alcuni anche tutta la vita).

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TRE FASI DI RISPOSTA ALLO STRESS

ALLARME: l’organismo risponde agli stressor mettendo in atto meccanismi di fronteggiamento (coping) sia fisici che mentali.

RESISTENZA: il corpo tenta di combattere e contrastare gli effetti negativi dell’affaticamento prolungato, producendo risposte ormonali specifiche.

-ESAURIMENTO: se gli stressor continuano ad agire, il soggetto può essere sopraffatto producendo effetti sfavorevoli permanenti a carico della struttura psichica e somatica.

Il Distress e l’Eustress

ALLA DOMANDA SE ESISTONO DIVERSI TIPI DI STRESS, LA RISPOSTA E’ SI.

ALLA DOMANDA SE LO STRESS E’ SEMPRE QUALCOSA DI NEGATIVO, LA RISPOSTA E’ NO.

Nonostante molte persone siano convinte che il termine “stress” descriva una situazione negativa (come sosteneva Cannon), in realtà le sostanze chimiche prodotte possono anche fornire forza ed energia. Esistono, infatti, due tipologie diverse di stress: il Distress e l’Eustress.

L’Eustress è la tipologia positiva di stress che funziona come un motivatore, facendoti sentire carico per la sfida e costituendo una sorta di incentivo per portare a termine un obiettivo. Il sentirsi galvanizzati può infatti stimolare il rilascio di endorfine e rendere felici e motivati.

Quando lo stress diventa troppo elevato da sostenere, viene definito stress cattivo o distress. Le sfide non appaiono più come un divertimento e non sembra esserci una fine all’orizzonte. Lottare continuamente contro un eccessivo livello di stress può esaurire la tua energia e il tuo vigore con un conseguente aumento della pressione sanguigna, respiro accelerato e una tensione generalizzata.

Anche tu combatti continuamente contro lo stress? Lo stress sta progressivamente diventando la causa principale del tuo malessere fisico e psicologico? Contatta senza impegno il Centro di Psicologia Sole: saremo felici di ascoltarti e, soprattutto, di aiutarti.

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